Le Porte

Le Porte sono costruzioni in forma di passaggio inserite fin dai tempi piú antichi nella cinta muraria di una cittá; ciascuna di esse si trovava a cavallo di una via di collegamento tra la cittá ed il territorio circostante e quindi la loro ubicazione è da mettersi in relazione diretta con la viabilitá in uso al tempo in cui sono sorte.

L’elemento architettonico fondamentale di ogni porta é costituito dalla struttura che consente il passaggio di uomini ed animali: esso appare molto spesso ricco di decori architettonici fino ad arrivare a veri e propri elementi monumentali poiché la porta rappresentava la prima immagine per il forestiero della cittá del suo splendore e della sua potenza. Oltre agli elementi di abbellimento architettonico non bisogna dimenticare che le porte arano, per loro natura, elementi piú vulnerabili (se paragonati alle cortine murarie) e per questo accanto alla monumentalitá le porte hanno sempre abbinato il carattere difensivo, tanto piú esasperato quanto piú la porta era rivolta verso la direzione di provenienza dei nemici. Frequenti sono le merlature e la presenza di bertesche usabili per aumentare il tiro su eventuali assalitori.

Le strutture caratteristiche delle porte medievali sono:

  • la porta semplice, aperta direttamente nella cortina muraria,
  • la porta a forma di torrione,
  • la porta realizzata come apertura nella cortina muraria tra due torri ravvicinate, ai lati dell’apertura stessa.

       

 

Un elemento non solo decorativo ma che risponde a precisi criteri di difesa e controllo degli accessi che è presente in molte porte (anche di Siena) è il Rivellino o Antemurale. Esso è costituito da un recinto di mura posta davanti ad una porta che la circonda completamente (3 lati) e che reca una apertura verso l’esterno, controllata anch’essa da chei presidia la Porta. Il Rivellino consentiva di disciplinare il flusso di uomini e mezzi in entrata alla cittá attivando una sorta di filtraggio che poteva essere anche capillare.

L’ampiezza dell’apertura di ogni porta doveva consentire il contemporaneo passaggio di due carri trainati da animali e quindi si va da 4,5  a  5,5  metri. Nel caso delle posterule si hanno aperture piú piccole per il passaggio delle sole persone (ubicazione della porta in zone impervie di difficile accesso per carri); tali piccole porte avevano il pregio di essere richiudibili in fretta in caso di necessitá difensive.

Gli elementi di sbarramento della Porta erano costituiti da battenti in legno rinforzato con barre di ferro o, in alternativa, da saracinesche in ferro incastonate in apposite scanalature della muratura, azionate da argani che ne permettevano l’alzata e la discesa.

Di seguito una breve disamina delle Porte che si aprivano nella cortina muraria piú esterna di Siena.

 

Porta Camollia

Porta Camollia si trova sulla strada che collega Siena al nord direzione questa che ha rappresentato fino a metá del XVI secolo una notevole criticitá difensiva a motivo della inimicizia con la rivale Firenze. E’ una delle piú antiche porte di Siena, giá citata in un documento del 1082: si trova infatti inserita in un tratto di mura risalente al periodo consolare (seconda metá del 1100).  Tuttavia la porta oggi visibile é una ricostruzione degli inizi del 1600 a seguito della demolizione della porta originaria fortemente danneggiata durante l’assedio (1554-1555).

L’attuale porta, realizzata su disegno del Casolani, presenta caratteristiche del tutto diverse rispetto a quelle dalle altre porte cittadine: la monumentalitá e l’eleganza prevalgono sulla robustezza e la difesa. Sull’arco la scritta scolpita “COR MAGIS TIBI SENA PANDIT” dá oggi il benvenuto al forestiero che arriva da nord: in realtá tale scritta era rivolta al conquistatore mediceo in occasione della sua visita a Siena ed aveva un sapore molto piú servile che di vero benvenuto.

Antiporto di Camollia

Il nome Antiporto deriva dal fatto che rappresentava un avamposto difensivo sulla strada che da nord conduceva alla Porta di Camollia da cui dista circa 350 metri. L’Antiporto è costituito da un torrione in pietra la cui costruzione risale al 1259 allorquando il pericolo dei nemici fiorentini era in pieno divenire. Detto torrione era isolato ed inserito in un contesto orografico che non necessitava di collegamenti murari, era stato edificato in un punto obligato di passaggio per chi voleva raggiungere la Porta di Camollia. Negli anni precedenti l’assedio del 1554 l’Antiporto fu inserito in un complesso sistema difensivo costituito da 3 corpi bastionati di cui due ai suoi lati ed un terzo piú spostato verso l’attuale Piazza Amendola. Tali difese non furono in grado tuttavia di impedire il successo dell’assalto notturno degli imperiali tra il 26 e 27 Gennaio 1554 che colse di sorpresa le milizie senesi.

Attorno al 1680 fu aggiunto al torrione un rivellino in pietra (ancora oggi parzialmente visibile) e successivamente un portico con volta a crociera che ne ha modificato radicalmente la fisionomia d’insieme.

Porta di Monte Guaitano (tamponata)

Si tratta di una porta di piccole dimensioni (larghezza = 2 metri) poco piú di una posterula; essa si apriva in una rientranza della cortina di Camollia ed oggi é visibile solo dall’esterno della mura con qualche difficoltá poiché la tamponatura (effettuata nel 1368) é stata fatta completamente a filo della cortina: la porta é individuabile solo dall’arco a tutto sesto sopra l’apertura. Dal lato interno la porta si trova alcuni metri sotto il piano stradale dell’attuale Via di Campansi all’altezza del civico 38; essa era collegata con una via interna, perpendicolare all’attuale Via Campansi, con la Porta di Pescaja e rappresentava pertanto una scorciatoia per chi, proveniente dalla valle del Riluogo, voleva raggiungere Pescaja.

 

Porta di Campansi (tamponata)

Giá citata in un documento della Biccherna del 1230 è situata a circa metá dell’attuale Viale don Minzoni in posizione rilevata. La Porta era dotata di un rivellino (i cui innesti nella muratura sono ancora visibili) che con tutta probabilitá doveva correre parallelo alle mura (per rendere piú agevole la salita di animali e persone dalla valle del Riluogo alla porta. Nel 1327 fu definitivamente tamponata e le moderne costruzioni dell’Istituto Campansi (Lavanderia e locali tecnici addossati alle mura in corrispondenza della Porta) ne hanno occultato definitivamente la vista interna.

         

Pota San Lorenzo (non piú esistente)

La Porta non é piú esistente in quanto il tratto di mura in cui era collocata é stato demolito nel 1850 allorquando si realizzó il collegamento tra l’interno della cittá (odierna Via Garibaldi) e la prima Stazione Ferroviaria; la Porta demolita insieme alle mura fu sostituita dalla cd Barriera daziaria di San Lorenzo. Della antica Porta di San Lorenzo esistono disegni di Jacopo Franchini conservati presso la Biblioteca Comunale da cui si puó desumere la struttura.

Porta Ovile

Porta Ovile e’ inserita al termine dalla Via di Vallerozzi e da essa si diparte la Via Simone Martini. E una delle piu’ belle porte di Siena edificata in laterizio attorno al 1230 in forma di barriera, a cui é stato aggiunto un rivellino nel 1471.

Il termine Ovile compare intorno al 1100 ma mai associato al termine Porta; con esso si intendeva la discesa che dal poggio di San Donato scendeva a vallea raggiungere le fonti e testimonia un luogo ricco di acque usate dai pastori come punto di sosta delle greggi nei periodo di migrazione.

A seguito della costruzione della strada esterna al circuito murario (Via B.Peruzzi) la porta ha subito un parziale interramento e quindi la sua forma attuale risulta un po’ ribassata a scapito dell’eleganza originale.

Porta Pispini

L’attuale Porta fu edificata nel 1326 da Minuccio di Rinaldo in forma di torrione a base rettangolare a cui fu successivamente aggiunto il Rivellino. Anche per questa Porta, come per molte altre, si verifica che all’atto della sua costruzione non fosse collegata alle mura che la inglobarono solo agli inizi del 1400. La Porta si trova sulla strada che collegava Siena con Arezzo e la Berardenga ed il suo nome originario era di Porta Sant’Eugenia perché posta a poca distanza dalla piccola chiesa che ancora oggi é dedicata alla giovane martire.

Porta Romana

La Porta piú grandiosa della cittá fu terminata nel 1329 su disegno degli architetti Giovanni d’Agostino e Agnolo di Ventura senza che ancora fosse inserita nella cinta muraria che la raggiunse solo nel 1346. Anch’essa è costruita in forma di grande torrione a base rettangolare (la cui sommitá raggiunge l’altezza di circa 30 metri)

Da questa Porta il 21 Aprile 1555 un gruppo di esuli senesi che non vollero sottomettersi al conquistatore mediceo uscirono preceduti dal Gonfaloniere e da pochi e malridotti soldati alla volta di Montalcino, ove continuarono a far vivere la Repubblica di Siena proseguendo la guerra contro gli spagnoli fino alla definitiva caduta del 1559 (Pace di Chateau Cambresis).

Porta Giustizia

La Porta Giustizia (oggi non piú esistente) si apriva in fondo alla Valle di Montone (oggi Orto de’ Pecci) sulla strada che provenendo dalla parte posteriore del Palazzo Pubblico si dirigeva verso la Val d’Arbia. La Porta serviva il Borgo di Santa Maria che occupava tutta la Valle di Montone e che fu demolito a seguito della contrazione demografica causata dalla peste del 1348. Dopo tale data la Porta serviva solo per l’uscita dei condannati alla pena capitale nel loro ultimo tragitto verso il poggio delle Forche. La Porta fu fortificata negli anni immediatamente l’Assedio di Siena e nel 1600 fu definitivamente chiusa mediante tamponatura. La porta e raffigurata nella Pianta del Vanni del1599 con la sua struttura a torre. Negli anni attorno al 1820 si procedette anche alla demolizione di tutte le strutture annesse ??????????

Chi volesse vederne i resti deve recarsi esternamente al tratto di mura che scendono da Porta Romana nella Valle di Montone ove, poco prima del fondovalle, é ancora visibile un grande arco tamponato e la partenza delle crociere che reggevano la volta del torrione.

            

Porta Tufi

La costruzione della Porta risale al 1325 e, nelle sue fattezze architettoniche, ricorda molto Porta San Marco, che, non lontano da qui, fu costruita poco dopo.

La Porta si presenta come un edificio di spessore considerevole con l’interno cavo  pur senza essere conformato come un vero torrione Era dotato di un rivellino di cui restano le tracce delle ammorzature di innesto .

Nel Luglio del 1552, entrarono da Porta Tufi Enea Piccolomini e Giovanni Benedetti che, con un nutrito esercito di fuoriusciti, vennero a sostegno dei cittadini ribellatisi al giogo ispano-mediceo. Grazie alla sommossa ed all’aiuto di queste truppe, i senesi riuscirono a cacciare i nemici ed a riprendersi la libertà, anche se per pochi anni ancora. Una targa sul muro di Porta Tufi, fu posta di recente a ricordo di quell’eroica impresa.

Porta delle Sperandie (o Fonte Benedetta) – tamponata

Non si conosce l’anno di costruzione di questa porta che introno all’anno 1600 risulta giá definitivamente chiusa (forse essa fu murata al tempo dell’Assedio di Siena).

La Porta delle Sperandie è tuttora parzialmente visibile in fondo all’attuale Via delle Sperandie pochi metri oltre il passaggio (civico n.xx ) che conduce alla Caserma della Polizia di Stato, anticamente monastero delle monache. Anticamente questa porta veniva anche chiamata “Porta di Fonte Benedetta” perché la sua strada e cioè il proseguimento di Via delle Sperandie oltre le mura, portava ad una famosa fonte che così s’appellava e che si trovava più a valle verso la Tressa.

 

Porta San Marco

Della sua esistenza abbiamo notizie fin dal 1258 anche se fu raggiunta dalle mura solo nel primo decennio del 1400; per lungo tempo essa risultó inserita in un sistema di castellacce e asperitá naturali che convogliavano il transito attraverso di essa.

La Porta mostra una struttura a torrione a pianta rettangolare fortemente schiacciata in senso interno/esterno; doveva essere dotata di un rivellino le cui ammorzature sono ancora oggi visibili nel lato esterno; la foggia della Porta ricorda molto quella dei Tufi (solo leggermente piú piccola) solo di qualche anno precedente.

Nel periodo immediatamente precedente l’assedio fu munita di un baluardo disegnato dal Peruzzi (posto in corrispondenza dell’inizio dell’attuale Via del Nuovo Asilo) di cui oggi non rimane che qualche traccia degli innesti nella muratura.

Porta Laterina

La costruzione della Porta risale al 1326 quando il circuito murario si estese a inglobare il Borgo del Laterino; la Porta era indicata anche col nome di Stalloregi di fuori per distinguerla da quella di Stalloreggi

Oggi si presenta con un una struttura piuttosto piatta anche se si intravedono alcuni accessi (tamponati) che dovevano servire per salire e scendere dalla sommitá.

All’esterno subito sulla sua destra era posto un baluardo che ne assicurava la difesa ed i cui resti sono ancora visibili

La Porta fu piú volte chiusa e poi riaperta.

Porta Fontebranda

La Porta di Fontebranda é posta sula strada che conduce al fondovalle di “Vallechiara” nel punto piú stretto tra le balze di san Domenico e quelle del Costone. La sua costruzione e datata 1257 ed anticamente era dotata di torrione e di rivellino.

Oggi essa si presenta come semplice apertura nella cortina muraria sormontata da un doppio arco di cui quello piú basso risulta ribassato.

 

Porta di Pescaja (tamponata)

La Porta di Pescaja o Fontegiusta che si apriva nel circuito murario piú antico è quella situata in corrispondenza dell’abside della Chiesa di Fontegiusta (costruita nel 1482);  da non confondersi con l’arco da cui attualmente si entra e si esce che risale all’epoca moderna.

La Porta di Pescaja dava accesso alla Valle omonima ed era posta in relazione diretta con quella di Monte Guaitano di cui abbiamo giá detto. La foggia della Porta di Pescaja era a torrione a base quasi quadrata ( anche se con un lato manifestamente obliquo rispetto a quello opposto); essa ci dá l’idea di come doveva presentarsi la porta di Camollia (antica) anche se quest’ultima era molto piú larga ed alta.

La Porta fu murata intorno al 1369, ma abbiamo notizia di almeno due altre tamponature ed altrettante riaperture. Questo accadeva spesso nei periodi di guerra e di assedio, quando, per motivi difensivi, il Comune di Siena decideva, per pura strategia militare, di diminuire gli accessi alla città

 

Porta di Bartolomeo Guerra (tamponata)

Quest’antica Porta, di cui ancora oggi è possibile leggere i resti era collocata nel tratto di mura che va da Porta Pescaja (o Fontegiusta) a Porta Camollia. Percorrendo l’attuale Via Malta appena dopo il punto in cui detta via diviene perpendicolare alle mura si intravede la struttura della porta tamponata. Si trattava probabilmente di una delle cosiddette “porte private”, non molto grandi e prive di apparati a sporgere, fatte aprire da alcune famiglie nobili senesi, nonostante la contrarietà del Comune, e che servivano ad uso esclusivo di queste.  Fu da questa porta che le milizie senesi uscirono e sorpresero gli assedianti fino a sgominarli nella Battaglia di Camollia (1526) raffigurata in una tavoletta di Biccherna.